(Multiversum 2) Memoria by Leonardo Patrignani

(Multiversum 2) Memoria by Leonardo Patrignani

autore:Leonardo Patrignani [Patrignani, Leonardo]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788852035074
editore: Mondadori
pubblicato: 2013-11-15T00:00:00+00:00


21

Situata nella zona più estrema del blocco, la piscina dove Jonas portò Jenny per la fisioterapia in acqua era una vasca lunga venticinque metri, divisa in tre corsie da due file di galleggianti rossi. La sala era illuminata da una serie di luci soffuse dalle tonalità verdi e blu, che si riflettevano sull’acqua creando suggestivi riverberi di colore.

— Ecco la nostra piscina, Alfa — disse Jonas allargando un braccio e indicando la vasca mentre Jenny si guardava attorno, spaesata.

— Sono curioso di verificare la tua risposta motoria anche in acqua, dopo aver appurato che sei in uno stato di salute a dir poco inspiegabile — continuò l’uomo, con la veemenza di chi parla la propria lingua in terra straniera, e l’ausilio di gesti che gli consentano di farsi capire, in un modo o nell’altro.

— Puoi cambiarti in questa stanza — aggiunse mentre porgeva alla ragazza un costume viola intero e con un cenno del capo indicava lo spogliatoio. — Ti aspetto qui.

Jenny non fiatò, prese il costume ed entrò nello stanzino. Si sfilò la vestaglia mentre da qualche parte, nei suoi ricordi, si accendeva una flebile luce. Uno spiraglio da cui filtravano scene sepolte nei meandri della sua memoria composta di frammenti, minuscoli pezzi di un puzzle impossibile da completare. Non si sentiva a suo agio con quell’uomo. Avvertiva il suo opportunismo, la sua anima viscida ed esibizionista. Ma aveva voglia di immergersi nell’acqua e nuotare. Sapeva che ne era capace. Sentiva di averne bisogno.

Indossò il costume e uscì dallo spogliatoio, quindi tirò fuori dal taschino della vestaglia un elastico e si legò i capelli. Jonas la attendeva a bordo piscina, vicino alla scaletta, con un taccuino tra le mani.

— Allora, Alfa… iniziamo con un po’ di riscaldamento in acqua — disse, mimando con le braccia alcuni movimenti di stretching.

Jenny camminò fino a bordo piscina senza degnarlo di uno sguardo, quindi si voltò con le spalle rivolte allo specchio dell’acqua e scese dalla scaletta. Come se fosse un comportamento abituale, uno schema mentale che non c’era bisogno di apprendere. Si immerse e chiuse gli occhi per alcuni istanti. Un indistinto rumore ovattato premeva sulle pareti del suo cranio, nel tentativo di sfondare la resistenza e manifestarsi. Poteva trattarsi di un ricordo, un brandello del suo passato, qualcosa che non apparteneva a quel mondo in cui aveva riaperto gli occhi. Non ne era certa, ma sembrava che quel confuso frastuono echeggiasse da qualche parte nel suo cervello.

Jonas cominciò a saltellare sul posto e ad agitare le braccia, per mostrare a Jenny i movimenti da ripetere. Lei continuò a ignorarlo, e anche la voce del ricercatore si allontanò sempre più, fino a sparire. Jenny era lì con il corpo, ma era altrove col pensiero. Non sapeva ancora dove, ma era certamente un posto migliore, carico di emozioni e sensazioni esaltanti.

Guardò dritto di fronte a sé, gli occhi fermi e decisi. Quindi prese fiato, fece un piccolo saltello, con il piede destro si diede una spinta e iniziò a nuotare, di fronte allo stupore di Jonas che rimase immobile a osservare la scena.



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